Gay & Bisex
Il caposcala
di frocitroia
14.10.2013 |
7.503 |
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"Nel frattempo, con molta abilità, Carmelo, il nome del caposcala, si era avvicinato, le nostre gambe si toccavano..."
All’età di sedici anni ho preso il mio primo cazzo nel culo da il mio vicino di casa, vent’anni più vecchio di me: da allora mi sono sentita attratta da uomini più grandi di me.
La storia che vi racconto è avvenuta nel febbraio scorso, durante una serata fredda e piovosa.
Mi trovavo nel mio appartamento, ormai pronta per andare a letto. Indossavo, come sempre, un body sexy con perizoma che mi aveva regalato Giovanni: un uomo di sessant’ anni che mi scopava almeno una volta a settimana e a cui piaceva vedermi vestita come una troia di classe. Ad un certo punto sento suonare il citofono, era il caposcala. Mi dice che doveva consegnarmi il consuntivo dell’anno precedente, quindi mi chiede se poteva salire. In fretta e furia cerco di indossare qualcosa che non destasse sospetto, trovo un paio di pantaloncini che uso normalmente in palestra, li indosso e apro per farlo entrare.
Appena dentro mi spiega nei dettagli il motivo per cui aveva fretta di consegnarmi il consuntivo, lo faccio accomodare sul divano e gli chiedo se aveva voglia di un caffè, mi ringrazia e accetta. Dopo un po’ mi accorgo che il suo sguardo cadeva in maniera insistente sulle mie gambe; quando mi alzavo fissava il mio culo. Capii il perché: i pantaloncini erano aderenti e accentuavano le forme del mio bel culo. Accortomi di ciò, da puttanella che sono, iniziai a sculettare. Nel frattempo il caffè era pronto, preparai le tazze e lo servii sul comodo divano dove il caposcala era seduto. Iniziammo a parlare del più e del meno e ad un certo punto il discorso cadde sul sesso. Nel frattempo, con molta abilità, Carmelo, il nome del caposcala, si era avvicinato, le nostre gambe si toccavano. Facendomi notare che sulle gambe non avevo peli, aveva posato la mano sulla mia gamba, massaggiandola con molta abilità. Notando il mio tremore, mi ha posato l’indice sulle labbra e io ho iniziato a succhiarlo. Dopo qualche secondo le nostre lingue si toccavano, mi baciava come se fossi la sua donna. Mentre ci baciavamo ha infilato la mano nei pantaloni cercando il culo che iniziato a dilatare con le sue grosse dita, io cercavo ti tirare fuori il suo cazzo, ormai al massimo dell’erezione, inizio a leccare la sua enorme cappella e dopo un po’ inizio con la mia maestria nel fare pompini. Carmelo mi implorava di continuare, mi diceva che ero una pompinara troia e puttana.
Dopo circa dieci minuti estrae il cazzo dalla mia bocca, si alza, mi chiede di mettermi alla pecorina e pian piano mi infila il suo enorme cazzo tutto dentro fino a farmi urlare di piacere. Non ricordo esattamente per quanto tempo mi ha inculata, in quel momento ero al massimo del piacere, una sorta di trans.
L’esplosione è avvenuta in bocca, ho bevuto tanta sborra con molta soddisfazione e la consapevolezza di essere una grande troia.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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